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"Sono i passi di Annibale, Carlo Magno, Napoleone. Porte di gloria. Li circonda il mito. Per molti, però, rappresentano l'accesso all'Italia, alla cultura, alla bellezza. Oppure sono la via di salvezza per gli emigranti, la via della fortuna per i mercanti. Per tutti il Grande e Piccolo San Bernardo sono porte d'avventura, d'ardimento." (Claudio Cregori). Queste parole sintetizzano perfettamente lo spirito del volume, un racconto puntuale e meticoloso, una ricerca di ampio respiro sul territorio e sulla storia del Grande e del Piccolo San Bernardo. Due passi che sono stati per secoli crocevia per emigranti, soldati, pellegrini. In una perfetta commistione di puntualità storica e amore per il territorio, Cuaz ci racconta degli eserciti che passarono da questi varchi, delle epidemie, di popoli come i Franchi e i Romani che li attraversarono, dei protagonisti che ne fecero grande la storia, ma anche di tanti altri personaggi come l'inventore aostano Innocenzo Manzetti, i due giovani ginevrini che valicarono i passi con un triciclo e i "soldats de la neige" di Saint-Rhémy. Fino a Barry, il più famoso dei cani dell'Ospizio del Gran San Bernardo.